Con la nazionale svedese vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1948,[5] e giunse secondo da Capitano ai Mondiali del 1958[2], alle spalle del Brasile. Esaltava in quel modo il valore, l’importanza determinante di quell’asso brasiliano, che illuminava tutta la Roma, pur ricca di altri calciatori di … Forte di testa, difficile da superare nell’uno contro uno. Parole che potrebbero essere adattate per Ruud Krol: piede sinistro educato, fisico imponente che permette di abbinare ad una buona velocità e progressione. Quello che oggi viene correntemente definito “falso nove” o “falso nueve” in lingua spagnola. All'epoca divertivamo, ma giocavamo con responsabilità. La Roma di Liedholm, Falcao e Di Bartolomei era bella e regale. Con la maglia del Milan totalizzò 394 presenze e 89 gol; è tutt'oggi il secondo giocatore straniero con più presenze nella storia del club rossonero, preceduto dall'olandese Clarence Seedorf. Un giorno come oggi ma di novantasette anni fa, precisamente l’8 ottobre del 1922, nasceva Nils Liedholm. Più ragionata quella romanista, più rapida quella olandese. “ Esattamente, era il 1973. Pure lui specialista sui calci da fermo, non a caso ribattezzato il “bombardiere” (segnò all’Italia nei mondiali del 1978). Lo scudetto 1982-1983 arriva grazie a questo schieramento: Tancredi in porta, Nela, Vierchowod, Di Bartolomei, Maldera in difesa. [8], Apprezzato tanto per le sue qualità di calciatore e allenatore quanto per la signorilità che ne contraddistingueva i modi, in campo come fuori, la Svezia ha dedicato a Liedholm un francobollo,[13] per ricordare quello che secondo un sondaggio effettuato nel 1999 dal più diffuso quotidiano svedese è stato il più importante calciatore della sua storia. Da allenatore vinse due volte il campionato italiano di calcio, con il Milan nel 1979 e con la Roma nel 1983. DI BRAND MANAGEMENT S.R.L. di Lando Fiorini. ALL OTHER TRADEMARKS MAY BE THE PROPERTY OF THEIR RESPECTIVE HOLDERS. Cruyff, la Roma di Liedholm e il calcio totale… Storia. Nel giorno del suo compleanno, il club giallorosso ha omaggiato “Il Barone”, protagonista del secondo scudetto con un messaggio e un video celebrativo sui social. Incuteva quasi soggezione ai suoi tifosi per come si specchiava nella certezza di … Viola ha in testa e promette di creare un grossa società con una grande squadra. Con la nazionale svedese fu vicecampione del mondo nel 1958. Ovvero, una serie di passaggi orizzontali per scardinare le retroguardie. Liedholm rappresenta la storia del calcio del dopo - guerra: dal titolo olimpico di Londra '48 alla Roma di Sensi, attraverso mille episodi, mille avventure. Mia madre ebbe questa idea, dato che Liedholm aveva giocato con mio papà nel Milan e si conoscevano bene. Le chiavi del calcio del “Barone” sono la mobilità e l’interscambiabilità dei ruoli. Conti, Pruzzo e Iorio in attacco. Ancelotti, Falcao, Prohaska a centrocampo. Sono conteggiate anche le partite come, I GRANDI MISTER DEL PASSATO: NILS LIEDHOLM, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nils_Liedholm&oldid=117685738, Vincitori di medaglia d'oro olimpica per la Svezia, Calciatori vincitori di medaglia d'oro olimpica, Membri della Hall of Fame del calcio italiano, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, Voci con modulo citazione e parametro pagina, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Forza Roma, Forza Lupi Per me, Roma e la Roma, sono come madre, moglie e amante. E non può esserlo nemmeno Bruno Conti, fuoriclasse della fascia, tecnica purissima, ma con un il lavoro principale di dare supporto al centravanti di turno (Pruzzo su tutti). 27 mar 2016 Di Tiziano Riccardi. Pietro Vierchowod è l’altro difensore: piede sinistro, velocità di base invidiabile, capace di interpretare al meglio il ruolo di baluardo centrale. Il contesto è amichevole, nell’ambito del quadrangolare di Amsterdam. Soprannominato il Barone per la sua signorilità,[2] ha legato la maggior parte della sua carriera all'Italia, prima come giocatore nel Milan e poi come allenatore in vari club, tra cui lo stesso Milan e la Roma. [8] Quando decise di trasferirsi in Italia, si racconta che abbia detto al padre: "Tranquillo, papà: un anno, massimo due, e poi torno". Come allenatore, fu in Italia fra i primi ad adottare con sistematicità la disposizione difensiva a zona,[10] sui modelli delle nazionali olandese e brasiliana. E’ una Roma, questa di Rudi Garcia, che sta firmando un patto di sangue con la sua gente. Gigi Proietti voleva sempre il televisore anche nelle rappresentazioni teatrali per seguire la sua amata Roma. Una volta sola si sono incrociati su un campo di calcio. [14] Liedholm fu inoltre raffigurato sulla copertina del primo album Calciatori Panini.[5]. [8] Ha finito per passare in Italia quasi sessant'anni di vita. [5] Capitano del Milan, vinse 4 scudetti e 2 Coppe Latine.[9]. Un provino con la Roma di Liedholm? La prima vincitrice del Liedholm dedicato agli "altri sport" è la saltatrice Sara Simeoni. Uno che sappia fare gol, ma pure partecipare alla manovra con qualità sublime. Dall'edizione 2019 il Premio Liedholm, per ricordare l'amore e la passione di Nils per tutti gli sport, si arricchisce di una sezione dedicata anche agli "altri sport", che va ad affiancare quella dedicata al calcio. «La Roma è Falcao e dieci altri», mi disse quando la squadra capitolina, dopo 41 anni e sotto la sua guida, tornò a vincere lo scudetto. Ricordo benissimo e con piacere la fantastica squadra di Nils Liedholm. PAROLA DI EX Batistoni: ‘Io, Ago, la Roma, Liedholm e De Sisti’ (RS Il Romanista) by Roberto Molinari. L’unico che può essere accostato a Johan è un calciatore di un’altra epoca rispetto agli Anni 70 e 80. Non solo, anche il sistema di gioco adottato sul terreno verde è avveniristico. L’indimenticabile allenatore del secondo scudetto giallorosso Il “Barone” svedese che cambiò La cosa principale è avere una bella squadra, poi costruire intorno qualcosa che permetta di avere questi risultati. Era una squadra da raptus più estetico che viscerale. Una volta la Roma ha avuto a che fare direttamente con Johan Cruyff. LA GRANDE ROMA DI LIEDHOLM Luciano Tessari (Verona, classe 1928), lasciato il calcio giocato come portiere di Verona, Milan e Roma, allenò le giovanili del Milan e della Roma; … La Roma è quella di Liedholm, che gioca una zona modernissima dal passaggio orizzontale perpetuo, con verticalizzazioni agili e improvvise. Quello che manca alla Roma di Liedholm è proprio un Cruyff. Una sorta di 1-3-3-3, un po’ come l’Olanda “totale”. È il 14 agosto 1983, la squadra giallorossa – fresca vincitrice del secondo campionato della sua storia – affronta il Feyenoord di Thijs Libregts, ma soprattutto della stessa più brillante dell’Arancia Meccanica. Fonte: Twitter AS Roma Il primo vincitore del Liedholm è stato Carlo Ancelotti. L’omologo nell’Olanda 1974 di “Ago” è Arie Hann, reinventato libero da Michels proprio come il numero 10 di Tor Marancia. LA ROMA DI LIEDHOLM E FALCAO Conferenza di Lucio Caracciolo, direttore di Limes con proiezione di filmati gentilmente concessi da Rai Teche Il calcio è sempre cronaca. [3], Nils Liedholm è stato anche un giocatore di bandy nel Valdemarsvik; è stato inoltre un membro della Federazione Italiana Bandy. [5] È stato sepolto nel Cimitero monumentale di Torino, città della moglie (la contessa Maria Lucia Gabotto di Sangiovanni).[6]. Nils Erik Liedholm (Valdemarsvik, 8 ottobre 1922 – Cuccaro Monferrato, 5 novembre 2007) è stato un allenatore di calcio e calciatore svedese con cittadinanza italiana, di ruolo centrocampista. La voglia di confrontare quanto detto dopo la vittoria della Roma con la "piccola" Sampdoria con il risultato dell'Inter contro la "grande" Sampdoria è forte, ma sar; Roma, tra New Balance e maglia autoprodotta: i Friedkin al bivio I Friedkin almeno un po' abbiamo cominciato a conoscerli. Il suo compito è creare superiorità numerica sulla linea mediana in fase di possesso. In maglia rossonera fu affiancato dai connazionali Gunnar Gren e Gunnar Nordahl, con cui formò il famoso trio Gre-No-Li. Abbonati ora a 9,99€/mese. L’ “1” vertice basso in retroguardia è Agostino Di Bartolomei, ex centrocampista, non mobilissimo, ma dalla raffinata tecnica e dalla rara potenza di calcio. L’allenatore fa applicare ai suoi calciatori la zona a tutto campo e per disorientare gli avversari la tattica migliore è l’antesignana del tiki-taka, la “ragnatela”. “Tuttocampista” con il numero 5 sulle spalle, sa impostare, rifinire e andare in gol. Cliicca qui per vedere le illustrazioni di Dave Flanagan. Quello che manca alla Roma di Liedholm è proprio un Cruyff. L'illustrazione di Johan Cruyff è opera di @daveflanagan. Luciano Spalletti, un altro tecnico che ha dato alla Roma quella filosofia offensiva votata al calcio totale, commentando la notizia della scomparsa dell’asso di Amsterdam, ha voluto fare proprio questo rilievo tattico: “Ora ci piace ogni tanto giocare su questo fatto del "falso nueve". Con la nazionale svedese fu vicecampione del mondo nel 1958. DI BRAND MANAGEMENT S.R.L. Cresciuto nella squadra calcistica della città natale, il Valdemarsvik,[7] dal 1942 al 1949 giocò nel campionato di calcio svedese con IK Sleipner e IFK Norrköping. ADVERTISEMENT. … This website uses cookies. È stato un falso nove, perché lui giocava centravanti, però poi lo trovavi all’ala sinistra, veniva sotto la metà campo a prendere palla sui piedi e ribaltava l’azione in un attimo”. Il fratello minore Karl giocò un'amichevole nel Milan nella stagione 1954-55. Nel 2011 viene fondata a Cuccaro Monferrato, da un gruppo di suoi grandi estimatori e con l'appoggio del figlio Carlo e dei nipoti, l'Associazione Nils Liedholm che nello stesso anno istituisce un premio in memoria dell'indimenticato "Barone". Quella Roma di Coppa Stagione 1983-84, Coppa dei Campioni. 0. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Cliicca qui per vedere le illustrazioni di Dave Flanagan. [8] Con la Roma arrivò in finale nella Coppa dei Campioni 1983-1984, perdendo in finale contro il Liverpool ai rigori, all'Olimpico di Roma,[5] e vinse tre Coppe Italia nel 1980, 1981 e 1984. 13 Gennaio 2018, 10:46. in AS Roma, Ex Roma, Il Romanista, Rassegna Stampa. Meno veloce del 14 olandese, ma fisicamente più dotato, in due sono stati capaci di segnare 669 gol (300 Totti, 369 Cruyff). Presso il Futbol Club in via degli Olimpionici si è tenuta, davanti ad una folta rappresentanza della stampa, l'attesa presentazione del libro “La Grande Roma di Liedholm” scritto dall'ex portiere e allenatore giallorosso Luciano Tessari, storico tecnico in seconda del maestro Nils Liedholm in quello storico scudetto del 1983.Era la Roma dei Falcao, Bruno Conti, Ancelotti. L'ultima stagione da allenatore fu nel 1996-1997 quando prese il posto dell'esonerato Carlos Bianchi alla Roma,[11] arrivando a festeggiare le mille presenze in Serie A,[12] dopodiché si dedicò al giornalismo come commentatore sportivo. Cruyff, la Roma di Liedholm e il calcio totale…. Forse, volendo esasperare un po’ il concetto, è stato un calciatore che aveva quelle qualità lì. La sfida in campionato con i bianconeri è esaltante, torna a vincere la Juve di Platini e Boniek: Roma seconda a soli 2 punti. Sono passati quasi undici anni da quando è morto il Barone Nils È quello che ha la maglia numero 10 nella Roma di oggi, Francesco Totti. Alla stregua di Johan Neeskens, elemento cardine nel meccanismo di Michels, che lo fa giocare prima mediano poi in coppia sulla trequarti con Cruyff e, infine, attaccante. Militò quindi nelle file del Milan, dove rimase fino al ritiro agonistico, avvenuto nel 1961 dopo aver vinto 4 scudetti. [5] Le squadre da lui allenate furono il Milan, il Verona (con cui ottenne la promozione in Serie A), il Monza, il Varese, con altra promozione in Serie A, la Fiorentina (con cui perse una finale di Coppa Mitropa e una finale di Coppa Anglo-Italiana) e la Roma[8]. Una volta sola si sono incrociati su un campo di calcio. La zona della Roma di Liedholm La favola della Roma è cominciata con una telefonata a Liedholm da parte del presidente Viola che domandò al tecnico svedese di guidare l'ambizioso progetto Roma nel prossimo campionato. Il primo esempio in questo senso riporta proprio agli Anni 80 con Liedholm in panchina. [4], È morto il 5 novembre 2007 ad 85 anni a Cuccaro Monferrato,[2] dove possedeva dal 1973 un'azienda agricola (la tenuta "Villa Boemia"[2]) e viveva trascorrendo il tempo a occuparsi dei suoi vigneti insieme al figlio Carlo. Il nostro Fiorenzo Dosso prosegue la sua rubrica e ci racconta di quella volta che la Roma del grande Liedholm uscì sconfitta dal Brianteo Dici Coppa Italia e pensi a Monza-Roma del 1988. Guarda Roma e il Barone Liedholm On Demand su DAZN IT con 2 dispositivi diversi contemporaneamente e connetti fino a 6 dispositivi. Sven Goran Eriksson e la Roma: la storia di un'eredità difficilissima, quella di Nils Liedholm. Nel 1961, dopo aver smesso di giocare all'età di trentanove anni, il Barone iniziò una brillante carriera di allenatore. Era la Roma di Liedholm, di Pruzzo, Falcao Ancelotti e Conti. – P.IVA VAT 09305501000 - ALL RIGHTS RESERVED. La differenza sostanziale tra le due formazioni è la capacità di ribaltamento dell’azione. For information please visit our Privacy Policy. [5], Totalizzò 23 presenze, realizzando 12 gol.[7]. THE AS ROMA NAMES, LOGOS AND ARTWORK ARE REGISTERED OR UNREGISTERED TRADEMARKS OF SOCCER S.A.S. Amava le sintesi, i paradossi. La partita non dice tanto, vincono i biancorossi di Rotterdam 5-4 ai rigori (nei tempi regolamentari segna Di Bartolomei su punizione per i giallorossi), ma la notizia è soprattutto un errore dal dischetto del fenomeno di casa, comunque ininfluente ai fini del risultato. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 2 gen 2021 alle 08:16. Nel campionato 1985-86 la sconfitta interna con il Il 2 maggio 2004, Shevchenko ci mette due minuti per gonfiare la rete di testa e battere i rivali, regalando al popolo rossonero il 17° scudetto. Prima partita nello stadio che adesso, nel segno non proprio romantico del marketing, si … Tuttavia, si può serenamente affermare che se c’è una squadra in Italia – oltre al Milan di Sacchi – che ha cercato di trarre ispirazione dal “calcio totale” di quell’epoca è sicuramente la Roma. Nel 2016 è stato inserito postumamente nella Hall of Fame del calcio italiano. Al Pacino in ogni “Maledetta domenica” direbbe: “È il football signori, è tutto qui”. Lo storico allenatore svedese è scomparso nel 2007. Maldini e Totti. In grassetto le competizioni vinte. Il Premio Liedholm - campione sul campo, signore nella vita è attribuito ogni anno ad uno sportivo che si sia particolarmente distinto non solo per i risultati raggiunti, ma per quei valori di lealtà, correttezza, signorilità, trasparenza ed eleganza che tanto hanno contraddistinto la vita e la carriera sportiva del grande Nils.

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