Critica. Un inno all’andare piano, assaporando la vita. Il film appare un pò senza verve, senza quella forza necessaria ad intrigare completamente lo spettatore perchè, man mano che la storia si dispiega, la pellicola diviene quasi scontata e, pertanto, parecchio prevedibile. Magari non è proprio così. Stupendi i personaggi del commissario sfiduciato e indolente, ma col riscatto finale, dello scemo del villaggio determinante per la soluzione del caso e della barista pettegola e invadente. Tre spris: te si ciavà.” apertura del romanzo Finché c'è prosecco c'è speranza, su CineDataBase, Rivista del cinematografo. Ma l’intreccio di questi elementi porta lo spettatore a immaginarsi di fronte a una commedia. La riunione della Confraternita del Prosecco sembra riprendere i rituali e lo stile delle logge massoniche (in realtà esiste davvero una Confraternita di Valdobbiadene che si riunisce nella stessa cupa cantina del film e che impone ai soci l’uso di una divisa che comprende tabarro e cappello!). Nella prima scena di Finché prosecco c'è speranza, il personaggio di Rade Serbedzija, il burbero conte che produce vino con metodi rigorosamente naturali e che dopo pochi minuti morirà suicida, spiega col calice in mano che solo da grande ha capito il senso della frase che gli diceva sempre il nonno: "Quando un giorno questa terra sarà tua, ricordati che anche tu sarai suo". Diario Del Film è un libro di Padovan Antonio edito da Marcos Y Marcos a agosto 2017 - EAN 9788871688015: puoi acquistarlo … Incontro con Giuseppe Battiston, Teco Celio e il regista Antonio Padovan. Italia – 2017 – DCP – colore – 101’ Regia: Antonio Padovan Sceneggiatura: Fulvio Ervas, Antonio Padovan, Marco Pettenello Fotografia: Massimo Moschin Montaggio: Paolo Cottignola Scenografia: Massimo Pauletto Musica: Teho Teardo, Diego Mancino, Stefano Brandoni Costumi: Andrea Cavalletto Sarà la dolcezza del paesaggio, che spazia dall’isola della Giudecca alle colline del prosecco, da Valdobbiadene fino a Conegliano, passando per la città di Treviso (la piazza, la riviera del Sile, l’affascinante vicolo Dotti con i suoi ciottoli e i suoi portici). Noir, Italia, 2017. È un’indagine impregnata di riflessioni sul futuro che vogliamo. Attori: Giuseppe Battiston, Teco Celio, Liz Solari, Roberto Citran, Silvia D'amico, Babak Karimi. L'ispettore Stucky (Giuseppe Battiston), protagonista di Finché c'è prosecco c'è speranza, è chiamato a investigare su un apparente caso di suicidio: quello del facoltoso conte Desiderio Ancillotto, che si è tolto la vita con un gesto teatrale e improvviso. Da cornice le musiche di sottofondo di Mauro Teho Teardo ben rapportate alle immagini, degno di nota il brano di chiusura del film. Attraverso le sue ricerche l'ispettore riuscirà a giungere alla verità ed a risolvere brillantemente il caso. Meravigliosi paesaggi che si trasformano nel thriller in difese del territorio, intrighi mondani, personaggi e storie che confondono l’indagine dove l’ostinazione e la perseveranza dell’impacciato ma astuto investigatore Stucky riescono a svelare il mistero. ma compensata da una "luce" bellissima, spesso originale e inaspettata che ti trascina in alcune scene in atmosfere fantastiche a volte anche emozionanti. FINCHÉ C’È PROSECCO C’È SPERANZA THE LAST PROSECCO. Finche' C'e' Prosecco C'e' Speranza. Finché c’è prosecco c’è speranza è un giallo atipico, per nulla inquietante né ansiogeno, risulta piuttosto soave, fresco e a tratti frizzante come le bollicine del prosecco. Con i dovuti distinguo la regia di Padovan ricorda per molti aspetti il cinema di Carlo Mazzacurati: il profondo affetto per la terra natia e la lucida leggerezza nel raccontarla del rimpianto cineasta padovano li ritroviamo nell’esordio di Padovan. Riuscirà a far luce nella torbida vicenda il nostro eroe, affiancato alla fine anche dal suo capo, che in fondo è meno cinico di quello che sembra, e riuscirà anche a togliersi la sua , di ruggine, dei fantasmi del suo passato. Ferragosto di fuoco per l’ispettore Stucky: in gita tra le colline del prosecco con le belle vicine di casa, si sveglia in un letto non suo, in posizione non consona. Consigli per la visione +13. A proposito di questo vino, il più amato, si sa che l’amore del profitto ha portato a estendere i vigneti ovunque, nel Veneto, anche in luoghi diversi dalle colline, a sfruttare in maniera intensiva la terra e a utilizzare veleni che finiscono nei polmoni degli abitanti. Finché c’è prosecco c’è speranza. La vicenda vede protagonista l'ispettore Stucky ( un ottimo Giuseppe Battiston), metà persiano e metà veneziano che deve indagare su un suicidio/omicidio del conte Ancillotti, noto viticoltore della zona, amante del vino, delle donne, dei piaceri della vita senza freni, ma rigorosamente genuino sui valori della terra e della coltivazione dell'uva che prevedono tempi di attesa lunghi e pazienti. Il film sebbene non rispecchi fedelmente il libro ha saputo portar fuori dalle pagine la stessa magia, il fascino della terra, gli ambienti che fanno di questi posti luoghi unici al mondo. Attraverso le sue ricerche l'ispettore riuscirà a giungere alla verità ed a risolvere brillantemente il caso. Se avete voglia di leggervi un buon giallo satirico e fedele al territorio (il Veneto), disimpegnandovi senza spegnervi ed emozionandovi non poco – soprattutto se siete convinti che tra voi e un sommelier ci siano poche differenze: tutte da dimostrare – allora potete puntare dritto su “Finché c'è prosecco c'è speranza… Per alcuni aspetti il film di Padovan ricorda un pò il cinema di Mazzacurati,non solo per la scelta degli interpreti tanto cari al regista padovano, ma perchè non manca mai il cuore, perchè c'è ironia, però garbata e senza eccessi. Tre spris: te si ciavà.” apertura del romanzo Finché c’è prosecco c’è speranza. Un grande film dal cast di eccezione,dalla regia alla trama con un doveroso omaggio al territorio ricco di suggestioni , vegetazioni e colori propri di questo periodo autunnale. Potrebbe evocare una sorta di mafia, ma non è proprio così. [+]. Con Giuseppe Battiston, Teco Celio, Liz Solari, Roberto Citran, Silvia D'Amico. Ci viene mostrata una porzione di Veneto, tra una delle più belle zone della regione, compreso un piccolo scorcio all'isola della Giudecca. [+], Se avete amato Giuseppe Battiston nella sua magistrale interpretazione del burbero omosessuale in "Perfetti sconosciuti" non dovete perderlo in questo nuovo film ambientato tra le colline del Prosecco. Senza supponenza, con il rispetto e l’orgoglio con cui il nonno del conte diceva al nipotino “ricordati che quanto questa terra sarà tua, anche tu sarai suo.” DAL 31 OTTOBRE AL CINEMA ! Niente effetti speciali stratosferici, anaffettivi, che apparentemente lasciano soddisfatti, senza pensiero La regia è efficace, e non stanca mai. Mi è piaciuto perché diverso nei ritmi e nei contenuti da un cinema italiano che passa dal cine panettone al film d' autore che si prende veramente troppo sul serio anche quando non serve. NICOLA FEDRIGONI e VALENTINA ZANELLA presentano una produzione K+ un film di ANTONIO PADOVAN GIUSEPPE BATTISTON TECO CELIO LIZ SOLARI SILVIA D’AMICO ROBERTO CITRAN GISELLA BURINATO BABAK KARIMI MIRKO ARTUSO PAOLO CIONI DIEGO PAGOTTO VITALIANO TREVISAN con la partecipazione di RADE ŠERBEDŽIJA “FINCHÉ C’È PROSECCO C’È SPERANZA” soggetto e … Regia sicuramente incerta e alle prime armi (forse volutamente anni 90?) Finché c'è prosecco c'è speranza, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore. Regia di: Antonio Padovan. Mantengono quel tono garbato e lieve che caratterizza il film, senza mai diventare invadenti o macchiette. Finché c’è prosecco c’è speranza vuole essere è un giallo ma al tempo stesso un modo per puntare la lente d’ingrandimento su una realtà geografica poco esplorata dal cinema italiano. Attori bravissimi, un po' troppo macchiette del genere ma comunque bravi. Sfogliando le pagine sorprende la torbida vicenda di un suicidio/omicidio che caratterizza il giallo e la descrizione dei luoghi e i paesaggi dalle “….combinazioni magiche che solo Dio sa compiere” L’uscita nelle sale del film “Finché c’è Prosecco c’è Speranza” ispirato al romanzo giallo dello scrittore Fulvio Ervas (come non amare la locandina vintage ispirata ai Gialli Mondadori? La storia fa quasi da sfondo ai personaggi, tutti bravi. Potrebbe evocare una sorta di mafia, ma non è proprio così. Sarà il tono lieve e talora comico della sceneggiatura, che poi deriva dall’omonimo romanzo (2010) di Fulvio Ervas, che continuava la fortunata serie di gialli ambientati a Treviso e risolti dal commissario Stucky, mezzo veneziano e mezzo persiano. Paese: Italia. Campagna veneta, colline del Prosecco. A investigare sul caso c’è l’ispettore Stucky (ma si legge: Stucchi), che con il suo fare placido e pacioso cerca di conquistare la chiusa gente del posto per arrivare alla verità. Unica certezza, le stelle. MYMONETRO Finché c'è prosecco c'è speranza valutazione media: 2,89 su 28 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Il suddetto personaggio deve qui indagare su alcuni delitti di persone legate alla figura di un anziano conte, morto suicida, proprietario di immensi ettari di terreno coltivati per la produzione del Prosecco ormai assai inquinati dai rifiuti tossici di una fabbrica vicino. L’ispettore Stucky (Giuseppe Battiston), protagonista di Finché c’è prosecco c’è speranza, è chiamato a investigare su un apparente caso di suicidio: quello del facoltoso conte Desiderio Ancillotto, che si è … Un bel poliziesco, un ritratto puntuale dei vizi e delle virtù della provincia italiana, ma anche un film ad alto valore sociale visto il tema dominante: quello della salvaguardia ambientale. Non meno azzeccati gli altri personaggi, in particolare il conte interpretato dal grande Rade Serbedzija, il pavido commissario da Roberto Citran e il matto del paese reso brillantemente da Teco Celio. Finché c'è prosecco c'è speranza - Un film di Antonio Padovan. Finalmente un film delicato sulle cose semplici. Dopo il ritrovamento del cadavere del conte avvengono altri omicidi, tutti inspiegabilmente legati da un filo rosso proprio al defunto Desiderio Ancillotto. Battiston, il personaggio principale, raggiunge livelli molto convincenti, da Pane e Tulipani. Con un po’ di pazienza e sensibilità si può comprendere qualsiasi cultura e tradizione. Un grande affetto per questa terra, innanzitutto, unito alla sincerità e all’onestà di non nasconderne i problemi e le contraddizioni. Do spris: stà tento. Film divertente, che fa anche riflettere, ambientato a casa nostra, con i profumi e le luci della nostra terra. La fotografia sarebbe da Oscar se non fosse che ogni tanto, forse perché trascinata dalla regia, scade anche lei nel televisivo. [+], Film abbastanza originale nel panorama italiano. (Italia 2017, giallo, durata 101’). Meravigliosi paesaggi che si trasformano nel thriller in difese del territorio, intrighi mondani, personaggi e storie che confondono l’indagine dove l’ostinazione e la perseveranza dell’impacciato ma astuto investigatore Stucky riescono a svelare il mistero. La differenza sta nel fatto che Padovan, come ha detto in un'intervista, tornato da New York ( dove vive e lavora), ha guardato i luoghi natii con l'occhio del turista e li ha scoperti nella sua autenticità e bellezza, mentre Mazzacurati ci è sempre rimasto dentro alla sua terra, ne ha sempre saputo cogliere il suo incanto e i suoi conflitti. Finché c'è prosecco c'è speranza (2017) Titolo originale:- Regia: Antonio Padovan Genere: Giallo - Produzione: Italia - Durata: 101' Cast: Giuseppe Battiston, Teco Celio, Liz Solari, Roberto Citran, Silvia D'Amico, Babak Karimi, Rade Serbedzija, Vitaliano Trevisan, Diego Pagotto, Antonio Scarpa Distribuzione: Parthénos Sceneggiatura: Antonio Padovan, Fulvio Ervas, Marco Pettenello
Michele Riondino è Figlio Di David Riondino, Coltivazione Banane In Italia, Allevamento Barboncini Broni, Pittori Moderni Ruskin, Urania Manzoni Testo, Marco Rompietti E Cecilia, Stanotte - Psicologi Significato, L'aspetto Di Una Persona, Il Cantico Di Debora,
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